Verso una teoria del coordinamento per la qualità delle cure

Dalla prassi alla conoscenza professionale

Il presente congresso è la naturale, e consape- volmente perseguita, prosecuzione del precedente congresso che, da un lato, aveva sistematizzato un percorso già in atto nella nostra associazione, dall’altro aveva dato una svolta aprendo ad un approccio basato su una riflessione sull’essere e l’agire come coordinatore a partire dal proprio interno.

In particolare l’iniziativa prende l’avvio dalla ricer- ca svolta dal CNC nella quale molti coordinatori intervistati avevano espresso il bisogno di avere model- li e teorie capaci di orientare la pratica; tale istanza ha stimolato la discussione e l’analisi critica.

Considerando che allo stato attuale non esistono modelli e teorie italiani specifici della funzione di coordinamento e che l’attuale formazione del coor- dinatore si basa prevalentemente su conoscenze elaborate in ambiti disciplinari diversi, e spesso troppo lontani dai contesti della cura, con questo congresso si è pensato di raccogliere la sfida di intraprendere un percorso di ricerca finalizzato a porre le basi di una teoria del coordinamento.

L’approccio di riferimento identificato, attualmen- te il più accreditato per l’elaborazione di modelli concettuali, si basa sulla costruzione del sapere a partire dall’esperienza, superando così la logica classica che prevede che una determinata teoria debba necessariamente precedere la pratica e non, invece, la pratica stessa, luogo dove la riflessione genera sa- pere.

Un tale approccio riconosce all’esperienza il valore fondante di una professione e quindi del suo essere risorsa essenziale di un’organizzazione.